sabato 26 gennaio 2013

GDR: Perchè?

 Perchè? Cominciando questo post con una domanda, mi riferisco al perchè qualcuno dovrebbe scegliere di prendersi un manuale, piccolo o grande che sia, sfogliarlo tutto fino in fondo, apprenderne le regole e decidere di cominciare un'avventura... Allo stesso modo, perchè qualcuno dovrebbe decidere di unirsi ad un gruppo di altri giocatori e sedersi ad un tavolo che non presenta alcun aspetto fisico e concreto apparte qualche foglio ed una matita, usando la sua sola immaginazione e poc'altro al fine di impersonare qualcun'altro in un altro mondo?
Non sarebbe più comodo sedersi sulla propria poltrona, accendere console o PC e far partire un gioco dalla grafica mozzafiato, con dettagli, storia, automatismi semplici e rapidi e quant'altro? E' più eccitante, vedi con i tuoi occhi il mondo attorno a te, non devi sforzarti di immaginare il grosso demone sputafuoco o l'imponente carro armato, poichè li hai davanti. E allora, perchè?
Premetto che io stesso sono un'amante di videogiochi tanto quanto dei GDR cartacei, quindi non voglio in alcun modo favorire nessuno dei due in particolar modo, ma solo cercare di puntare un riflettore su questa modalità ludica spesso sottovalutata rispetto ai più moderni intrattenimenti.

I GDR cartecei affondano le proprie radici nei primi del novecento, diretti parenti dei primi wargame (giochi da tavolo di guerra tramite miniature di soldati) e ad oggi si presentano ai nostri occhi così come li conosciamo, semplici libri, tomi e manuali.
Innanzitutto, parlando per esperienza personale, il primo impatto con un gioco di ruolo cartaceo mi ha offerto tutto un'insieme di emozioni che nessun videogioco mi aveva mai dato. E' la sensazione di avere qualcosa di tuo, una trasfigurazione immaginaria ma seppure esistente nell'universo del gioco: fai davvero parte di qualcosa, di un frammetno di storia che tu stesso costruisci, senza che sia nessuno ad importi dei limiti e permettendoti di sparziare in ogni modo possibile. Ma non sei da solo, poichè i tuoi compagni di avventura prendono parte a tutta questa evoluzione: quando siedi al tavolo da gioco vedi i loro personaggi, il grande guerriero dalla superba armatura, il subodolo ladro, l'abile cecchino. E davanti a te, il mondo prende forma, si modella all'interno della tua testa lasciando un marchio indelebile, poichè sei TU ad averlo creato, è tuo tanto quanto la pelle del personaggio che interpreti, tuo quanto il pesante borsone pieno di roba che si porta sulla spalla.
Non servono capacità particolari per un gioco di ruolo, non bisogna essere attori, scrittori o artisti: tutto si sviluppa in maniera automatica facendo ricorso ad un dono che tutti noi abbiamo ma che spesso non usiamo perchè abituati a concretizzare in gran parte quello che vediamo, senza lasciar sforzare troppo l'immaginazione, che resta tuttavia presente e pronta a scatenare immagini nitide e reali tanto quanto quelle che ci si parano davanti.
Puoi essere davvero ciò che vuoi in queste situazioni ed il semplice divertimento non pone obblighi di supremazia, perchè non vi sono nè vinti nè vincitori, soltanto tu, la strada che costruisci e percorri assieme ai tuoi amici ed il coinvolgimento di un mondo che anche se non è il tuo, ti appartiene per quelle ore... In tutto e per tutto.

Immagini scaricate da:
http://houseofbrockman.blogspot.it/2012/12/no-more-silent-nights.html
http://ericmikols.hubpages.com/hub/Pen-and-Paper-Picking-a-Roleplaying-Game